Il manifesto fondativo dellEleogenetica
Massimo Schinco (Cervasca, Italia)[1]
Il termine Elegenetica deriva dallunione di due parole in Greco
antico: eleos, che significa misericordia, e genesis, che significa
origine e sviluppo. Perciò, la Eleogenetica consiste nello studio dei
processi che creano e facilitano la emergenza, o meglio, la epifania della
Misericordia[2].
Anche la parola epifania deriva dal Greco antico e significa
manifestazione. Qualcosa di simile è stato descritto nel moderno linguaggio
della Teoria dei Sistemi con il termine emergenza, ma quando ci concentriamo
sulle comunità e sulle società umane, così come sul comportamento degli
individui, manifestazione può essere un termine più adatto al fine di
descrivere una emergenza con l'adeguata enfasi che è richiesta per quanto
riguarda gli aspetti estetici, etici e trascendenti.
La relazione tra le epifanie della Misericordia e i processi per cui
esse si verificano, cioè i processi eleogenetici, è ricorsiva e si caratterizza
per la presenza di circoli virtuosi. Una moltitudine di piccoli atti di
Misericordia nella vita quotidiana degli individui costituisce il nucleo delle
cosiddette pratiche eleogenetiche. Ogni piccolo atto di Misericordia è in se
stesso una emergenza/epifania, e si caratterizza per essere genuinamente
creativo, venendo in essere grazie ad una responsabilità squisitamente
individuale. Nondimeno, nessuno di questi atti porta con sé una tendenza
all'isolamento o alla frammentazione. Al contrario, poiché tutti gli atti di
Misericordia provengono da ciò che il compianto Montague Ullman chiamava
l'incorruttibile nucleo dellessere, essi mostrano due caratteristiche
fondamentali: benché individuali e distinti, essi appartengono a una più vasta
e condivisa realtà. Inoltre, essi si dirigono verso una comune destinazione.
L'Eleogenetica, ovvero lo studio dei processi e delle pratiche eleogenetiche,
indica la presenza di una attenzione particolare. Non è un nuovo credo, tanto
più che la sua più genuina natura implica che le persone dovrebbero imparare ad
avvicinarsi gli uni agli altri nel pieno rispetto delle loro appartenenze a
diversi sistemi di credenze. Inoltre, l'Eleogenetica riconosce e rispetta in
pieno il valore dei sistemi di credo organizzati, delle loro differenze, né
cerca di modificarli in alcun modo. Allo stesso modo, l'Eleogenetica riconosce
e rispetta i sistemi individuali di credo. Ciò detto, l'Eleogenetica ha
comunque alcuni punti fermi.
Il primo riguarda la definizione di Misericordia. Benché la
Misericordia, quando se ne fa esperienza, sia molto semplice in sé, come
concetto non permette una definizione semplice e univoca. Considereremo la
Misericordia come un mistero, nel senso che il filosofo francese Gabriel Marcel
attribuiva al termine: qualcosa in cui siamo immersi, sicché non possiamo
descriverlo dall'esterno in termini oggettivi. Al fine di non dimenticare
questa qualità, nel presente documento la parola Misericordia è sempre
scritta con liniziale maiuscola. Comunque, per poter parlare di Misericordia
cerchiamo di elaborare dei modelli, contraddistinti da una complessità che deve
essere riconosciuta e rispettata, evitando ogni possibile iper-semplificazione.
Ad esempio, in questa cornice di complessità, da un punto di vista eleogenetico
è rilevante che la Misericordia sia un concetto trasversale che avvicina
religioni differenti, come il Cristianesimo, l'Islam e l'Ebraismo. Similmente,
lesperienza della Misericordia quasi si sovrappone alla compassione dei
Buddisti e degli Induisti. Perciò, in un'area di tristi (e anche sanguinose)
controversie come possono essere quelle religiose, la Misericordia mette al
centro ciò che unisce. E intrinseco all'Eleogenetica sostenere che la realtà è
prima di tutto una realtà di persone, con i loro sentimenti, espressioni,
attività, incontri e contatti. Ciò rende evidente quanto possa essere
problematico il diffusissimo malinteso per cui la Misericordia è sovente
fraintesa come un invito dolciastro a chiudere un occhio, mentre invece essa
è un modo di avvicinare la realtà con più precisione e bellezza. Poiché poi la
Giustizia è un bisogno di base ed anche una elevata caratteristica intrinseca
all'umanità, è necessario prendere nella più alta considerazione la stretta
relazione tra Misericordia e Giustizia, benché a volte, in determinate
circostanze, ciò possa essere difficile. Le pratiche eleogenetiche ci mettono
in condizione di sviluppare questo tipo di sensibilità e di conoscenza di noi
stessi, degli altri e, infine, del mondo. Questa affermazione ha delle
implicazioni che riguardano la relazione esistente tra la Misericordia e il
mondo delle emozioni e dei sentimenti.
In contrasto con le visioni dominanti, orientate a cercare e
implementare soluzioni oggettive a problemi oggettivi, identificati grazie
allutilizzo di un pensiero oggettivo e non emotivo, la Misericordia può
essere considerata come una disposizione, sia verso gli altri che verso se
stessi, a muoversi sul confine tra un sereno interessamento affettivo e un
sentimento di allerta. Un approccio alla realtà eleogeneticamente orientato tiene
nella massima considerazione una sincera connessione con le emozioni e i
sentimenti, siano essi positivi o negativi, così come il pieno riconoscimento
di altre condizioni e bisogni umani che radicano la nostra esperienza di vita
in circostanze attuali e in relazioni, fornendo loro significato e possibili
direzioni per l'azione.
Per comprendere la Misericordia da un punto di vista cibernetico è conveniente
focalizzarsi sulle pratiche eleogenetiche, poiché lemergenza della
Misericordia, per quanto caratterizzata dalla discontinuità, è un punto di
arrivo e al contempo un nuovo inizio. Non dovremmo cercare di raffigurarci la
Misericordia come sconnessa da processi concreti che si verificano nel tempo e
nello spazio. Benché sia vero che, a volte, eventi traumatici e dolorosi
possano aiutare persone distanti a riconciliarsi o ad avvicinarsi in modi che
non si immaginavano prima, L'Eleogenetica si concentra preferibilmente sui
processi a lungo termine di vita ordinaria, che possono spianare la strada alle
epifanie della Misericordia. Perciò, essa raccomanda un approccio franco ma
gentile nell'avvicinarsi alle persone che vengono vissute come diverse da se
stessi, in modo da non forzare o spaventare i propri interlocutori,
avvantaggiandosi piuttosto di ciò che unisce.
La gentilezza gioca un ruolo speciale nelle pratiche eleogenetiche. La gentilezza
si configura sia come un atteggiamento in senso generale sia come qualcosa di
molto concreto. In forma negativa, essa può essere definita come lintenzione
di non causare senza necessità disagio o danno a se stessi e agli altri; in
forma positiva, come il tentativo di conformare le relazioni reciproche a
criteri di bellezza, semplicità, onestà.
Una particolare attenzione viene posta sull'uso del linguaggio. Un uso
eleogenetico del linguaggio dovrebbe rendere evidente che Bellezza, Bontà e
Verità sono strettamente intrecciate tra loro.
Non cè dubbio che gli effetti della Misericordia possano essere
macroscopici da un punto di vista personale e sociale. Nondimeno, è tipico
della Misericordia e delle pratiche eleogenetiche il realizzarsi in eventi e
interazioni il cui ordine di grandezza è piccolo, come ad esempio l'interazione
tra madre e bambino, e non raramente infinitamente piccolo, come le attività
della nostra mente, del nostro cervello, delle nostre anime. In altre parole,
benché le pratiche eleogenetiche prendano le mosse in una situazione definita,
esse si verificano simultaneamente in diverse dimensioni della realtà, incluse
quelle in cui le nostre ordinarie coordinate spazio-temporali perdono il loro
significato. L'interazione tra questi differenti piani di realtà può essere
della massima rilevanza per i Processi Eleogenetici. Molto probabilmente, da un
più elevato punto di vista teorico, una modellizzazione di questi processi in
termini di campo potrebbe essere appropriata.
Un campo eleogenetico si presta ad essere rappresentato come un
attrattore. Da una parte, esso si comporta come un antagonista rispetto ai
pesanti prezzi che vengono pagati per leccesso di entropia che uomini e donne
generano a causa della loro ingiustizia, avidità, aridità interiore fraintesa
per realismo, disprezzo per lambiente naturale e millantata onnipotenza. Dall'altra, come attrattore, un campo
eleogenetico è orientato al futuro e innesca lepifania di Bontà, Bellezza e
Verità in forme sempre originali e impredicibili; ciò deriva anche dalla sua
continua interazione con il passato e con i processi entropici che, lungi
dall'essere negati, divengono come vecchi mattoni utilizzati per realizzare
edifici completamente nuovi.
A chi è indirizzato questo manifesto?
Il manifesto è indirizzato a studiosi, ricercatori, insegnanti e
professionisti che si sentono attratti dalla Misericordia e dalle pratiche
eleogenetiche, così come dall'idea che Misericordia e pratiche eleogenetiche
siano meritevoli di essere prese in considerazione in ciò che uno fa,
investiga, pensa, scrive, insegna, immagina e sogna.
Non per questo viene richiesto di concordare in pieno con tutte le
affermazioni sopra elencate. Le opinioni e le credenze possono essere
differenti, le teorie e le ipotesi cambiano, le esperienze e i sentimenti non
necessariamente si sovrappongono in modo completo, le implicazioni filosofiche
e teologiche possono prendere strade diverse.
Nel senso generale del termine, il manifesto si propone di raccogliere
persone intorno all'esplorazione di uno specifico argomento di studio, ovvero
l'Eleogenetica. Fino a che punto ciò darà origine alla produzione di documenti,
a scambi di articoli ed esperienze, dibattiti, eventi? Per il momento non lo
sappiamo. I processi eleogenetici sono imprevedibili. Lasciamo che la
Misericordia attragga questa attività e vedremo che cosa accadrà in seguito.
Cervasca, 21 Marzo 2015.
[2] Nel manifesto la parola Misericordia è sempre scritta
con l'iniziale maiuscola per ragioni che saranno esplicitate in seguito